Prendiamo esempio dall'Olanda: come è difficile imporre in Italia la cultura della biciclettaDa "Il Giornale di Vicenza",venerdì 25 Gennaio 2008 pagina 70 La primavera incomincia a farsi desiderare specialmente quando il cielo ci regala un azzurro nitido ed un solo splendente che fanno desiderare la vita all'aria aperta. Vorrei infatti trattare un argomento che vede protagonista la bicicletta, utile mezzo per il nostro, anche, tempo libero. In Europa, lo Stato che si identifica come ideale, nell'utilizzo del velocipede, è l'Olanda. Secondo me è uno standard irraggiungibile. Sebbene sia molto più piccolo, come Stato, dell'Italia, hanno quote di vendita molto superiori alle nostre. In questi giorni sono stati resi pubblici i dati relativi alle vendite delle bici elettriche (biciclette da passeggio a pedalata assistita elettronicamente), settore merceologico esploso in oriente ed anche in Olanda dove p er il 2007 si presumeva un obiettivo di 75.000 pezzi. Il risultato è stato ben oltre le aspettative: 115.000 unità vendute con un obiettivo raggiunto del +260% rispetto all'anno prima. Per rifinire questa informazione, aggiungo dicendo che sono state vendute tante bici elettriche quanto l'ammontare delle mountainbikes, bici da passeggio e bici da bambino messe insieme (sempr e in Olanda). Per questo rimane per noi Italia un risultato irraggiungibile, dal fatto anche che gli olandesi hanno speso, sull'acquisto delle bici elettriche, un prezzo medio di 1.900 euro. In Cina il prezzo medio è di 200 euro circa, dove sicuramente gli standard costruttivi sono differenti. In Italia una bici da passeggio non può costare più di 300 euro. Certo, sicuramente la situazione economica è differente tra noi e gli olandesi, però anche questa è una variabile che in qualche modo giustifica il nostro piccolo, insignificante risultato che è da ricondursi anche alla nostra rete viaria, dove la gente non si sente sicura per il traffico e lo smog. La previsione olandese per il 2008? 150.000 bici elettriche da versare nel territorio. Detto questo, vorrei ricordare che il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha stipulato un accordo di programma con l'Ass. Nazionale, Cicli Motocicli e Accessori (AN CMA), per stanziare incentivi alla diffusione di ciclomotori e motocicli a basso impatto ambientale. All'interno di questo accordo ci sono anche le bici, perciò rottamando un ciclomotore vecchio, ad esempio, si può avere un incentivo del 30% (fino a 250 euro), sul valore di una nuova bicicletta. Nella lista dei Comuni a rischio di inquinamento atmosferico che possono perciò usufruire di questo incentivo (fino ad esaurimento del fondo stanziato), c'è anche Vicenza con alcuni suoi comuni. Vorrei inoltre, renderla partecipe di un mio (sicuramente non sono l'unico) disappunto sulla decisione del Ministero dei Trasporti nell'applicare sui ciclomotori la targa fissa (legge di qualche anno). Questo cambiamento ha solo portato più spese nelle tasche dell'utente che ora deve tener in considerazione anche l'eventuale costo del passaggio di proprietà, cosa che prima con la targa personale legata all'utilizzatore, non era previsto. Buona pedalata a tutti. Ricordando che in Commissione ed in Parlamento Europeo c'è la proposta di ridurre l'Iva sulle biciclette. Alessandro Primon Bolzano Vicentino |
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